Il Chuckwagon


Il Chuckwagon, noto come carro cucina o carro dispensa, fu una invenzione che migliorò di non poco il lavoro dei cowboy.

Ideato da uno dei più famosi allevatori dell’epoca, Charles Goodnight, questo carro era un esemplare modificato di quello classico usato dall’esercito americano.
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Il suo nome indica ciò per cui è portato, cioè la preparazione del cibo. Il termine “chuck”, infatti, nasce nel 17esimo secolo in Inghilterra, dove veniva usato per indicare le parti più economiche del manzo. Nel secolo successivo il vocabolo indicava tutto quello che comunemente veniva definito cibo: carne, pane, caffè, verdura, dolci. Così nei ranch tutto ciò che i cowboy mangiavano era “chuck” e il luogo dove lo mangiavano era la “chuck” house. Da ciò Goodnight chiamò il suo carro mensa, riferendosi alla “chuck box” sul retro, che conteneva i generi alimentari ed estendendo così il nome anche al carro in generale.

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Tornando alla storia del chuckwagon, Goodnight, si era nel 1866, lo perfezionò e migliorò per renderlo capace di percorrere gli scostanti tratturi sulle quali viaggiavano mandrie e cowboy e per mettergli di contenere tutto il necessario per il cuoco, che precedeva la mandria durante i viaggi e aveva il compito di rifocillare la “truppa”.
L’allevatore dunque riuscì ad alleggerirlo e vi costruì un ripiano nella parte posteriore, che, grazie ad un cardine di sotto, poteva essere aperto e sostenuto da una gamba di legno (in quelli più “moderni”, la gamba venne sostituita da due tiranti in acciaio che, applicate le estremità una al carro e l’altra al piano, sostenevano quest’ultimo).

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In questo modo, il cuoco poteva preparare i pasti per i cowboy senza impedimenti e in modo completamente comodo. Ma l’allevatore non si limitò solo a questo. Aggiunse anche una cassetta degli attrezzi e un barile d’acqua (capace di contenere una scorta adatta per due giorni a una decina di uomini), rispettivamente nella parte destra e nella parte sinistra del carro.

Ma il cuoco poteva anche contare su un altra idea di Goodnight: uno scaffale, incastrato sempre nella parte posteriore, subito sopra il piano-cucina, adatto a contenere alimenti e attrezzi. Vi trovavano posto farina, pancetta, carne secca, sale, spezie, mais, zucchero. Per il caffé, un comodo macinino alla destra dello scaffale era sempre utile. E’ simpatico ricordare che questa “zona” del carro era assolutamente off limits per i cowboy, pena il rischio di rimanere senza cena!
Così modificato, questo carro cambiò radicalmente la vita del cowboy, che così poteva sempre contare su un pasto caldo alla fine di ogni giornata di lavoro.

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Ecco, in una comoda lista, tutto ciò che il Chuckwagon portava con sè:
Carro: letti arrotolati, impermeabili per la pioggia, telo del carro, corde, armi, munizioni, lanterna, petrolio, grasso lubrificante per gli assi delle ruote, ruota di scorta, carne di maiale salata, carne cruda.
Dispensa: chicchi di caffè verde, farina, farina di mais, fagioli, zucchero, sale, mele e frutta secca, cipolle, patate, cereali, melassa, lievito, sale, strutto, aceto, gallette, pancetta, spezie, latte, pomodori.
Cassetta degli attrezzi: pala, ascia, marchi, ferri di cavallo, catene.
Cassetto più grande della dispensa: fiammiferi, bricco del caffè, whisky

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Durante i pasti, il cowboy doveva tenere una condotta idonea, che pretendeva una sua precisa routine. Perciò ecco di seguito quella che io definisco una “chicca”: il Galateo del cowboy durante i bivacchi (detto anche Galateo del Chuckwagon).

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IL GALATEO DEL CHUCKWAGON (O GALATEO DEL COWBOY DURANTE I BIVACCHI)
Nessuno deve mangiare fin quando non lo dice il cuoco
• Quando il cuoco chiama, ognuno deve accorrere
• Il cowboy prima mangia, poi parla
• E’ consentito mangiare con le mani: il cibo è pulito
• Se un cowboy si sta riempiendo la propria tazza di caffè e qualcuno grida “Uomo alla caffettiera!”, il cowboy è obbligato a servire gli altri
• Non prendere l’ultima porzione se non sei sicuro di essere l’ultimo a volerla
• Lasciare il cibo nel piatto è un insulto al cuoco
• Non attaccare mai un cavallo al carro; se si cavalca via, lo si deve fare controvento al carro
• Se ci si imbatte in legna buona per il fuoco da campo, portarla al carro
• Gli stranieri sono sempre i benvenuti

Articolo e illustrazioni di
Mario Raciti