Cos’è il Rodeo


E’ una filosofia di vita , è avventura, spirito di competizione con l’animale, ma anche profondo amore per esso.

E’ simbolo delle tradizioni e dei valori del passato che sopravvivono allo scorrere del tempo mantenendo intatto fascino ed autenticità. E’ l’America della leggenda!

Dal duro confronto tra cowboy e la selvaggia prateria del west è scaturita questa appassionante sfida in cui non solo la forza e la resistenza fisica, ma anche tempi e stili, determinano i risultati di ciascuna gara. Il primo Rodeo è stato organizzato il 4 luglio del 1888 a Prescott in Arizona, uno dei leggendari Stati del Far West. Come premio vennero coniate originali medaglie e da allora proprio la medaglia è il riconoscimento a cui tutti i partecipanti del Rodeo ambiscono.
Sul finire del XIX secolo, Mr William F. Cody, meglio conosciuto come Bufalo Bill, intuì l’importanza di portare gli spettacoli di Rodeo nelle  grandi città ed i suoi  Bufalo Bill Wild West Show, viaggiando di paese in paese, contribuirono notevolmente alla creazione del “mito”.Gli abitanti delle città scoprirono così il fascino del cowboy, uomini coraggiosi e temprati da un duro confronto con la natura e gli animali. Dalle prateria alle arene il significato del Rodeo è rimasto intatto: lo spettacolo di un cowboy impegnato nello svolgere al meglio quello che un tempo era semplicemente il suo lavoro quotidiano, esercita un forte fascino su adulti e bambini.
Nel contesto originale dei cowboy di inizio secolo, la competizione era piuttosto rude. Le regole erano poche e non era sufficiente restare in groppa a cavalli e tori per “soli” 8 secondi come accade oggi. Bisognava cadere o domare, non c’era alternativa, nessuna via di mezzo e nessuna arena, ma semplici spazi verdi recintati. Nonostante tutta questa durezza, molte furono le cowgirls che per nulla spaventate dalle difficoltà, si cimentarono con successo nelle diverse discipline del rodeo. Alcune di esse sono ancora ricordate nella Cowgirl Hall of Fame di Hereford nel Texas.

I primi trent‘anni del XX secolo furono certamente difficili per il Rodeo. Infatti l’ambiente era preda di uomini d’affari senza scrupoli, specializzati nell’organizzare truffe a danno di spettatori e protagonisti.
Per fronteggiare questo crescente problema, i cowboy decisero di fondare nel 1936 una specie di sindacato tutore, il “Cowboys Turtles Association”, per garantire a tutti gli sportivi, vari riconoscimenti e premi nelle competizioni.
“Siamo stati lenti come tartarughe prima di arrivare a tanto” era lo slogan dell’ associazione Turtles. I Turtles si costituirono nel Rodeo Cowboys Association nel 1954 ed infine nel 1975 l’ organizzazione divenne la PRCA ossia la “Professional Rodeo Cowboys Association”.
Come indica il nome, si tratta di un ‘associazione di cowboy professionisti che tutela i suoi iscritti in ogni parte del mondo. Dopo aver gareggiato in alcuni degli innumerevoli circuiti minori ed aver guadagnato più di 25.000 dollari cavalcando bronco e tori, il cowboy dilettante può finalmente entrare a far parte della PRCA diventando professionistica e può anche sognare di partecipare alle finali Nazionali di Las Vegas.
Il Rodeo è uno dei pochi sport di completa invenzione americana che ha visto la luce e si è sviluppato seguendo il vero spirito avventuriero degli Stati Uniti d’ America. I Cowboys pagano fior di iscrizioni pur di partecipare alle gare più importanti rischiando la propria incolumità, senza avere la sicurezza di un contratto o di un premio.

LE GARE

Il Bareback Bronc Riding è la monta del cavallo selvaggio senza sella, l’essenza pura del rodeo. Il cowboy è solo contro il cavallo selvaggio (bronco) per 8 interminabili secondi.
Per avere un buon punteggio, il cavaliere deve mantenere equilibrio, ritmo e controllo dominando gli scatti improvvisi dell’animale, i punteggi di merito vanno da 1 a 100 ed ai cavalieri è assolutamente vietato toccare il cavallo con la mano libera.

Ovvero la monta del toro. Questa spettacolare gara prevede che l’animale venga precedentemente imbrigliato da una corda dotata di campana. Il cowboy, indossato un soffice guanto di pelle resinosa, con cui afferra saldamente la corda, deve resistere in groppa per 8 secondi. Il suo abbigliamento è molto importante: i chaps sopra i jeans in pelle, gli garantiscono una protezione efficace contro sbucciature ed ammaccature, i suoi speroni, smussati e a stella lo aiutano a tenere salda la posizione e completano il look del provetto bullrider. I giudici assegnano ad ogni cowboy un punteggio che va da 1 a 100 ed ai cavalieri è vietato, pena la squalifica, toccare il toro con la mano libera.

Questa specialità è definita la “danza” del cowboy sul cavallo selvaggio che è stato dotato di una piccola sella e due redini. Otto secondi di armonia con l’animale e l’uomo che asseconda salti e sgroppate del cavallo nel modo più naturale possibile con inarcamenti della schiena e movimenti plastici e potenti, offrendo uno spettacolo di sicuro effetto.Il massimo punteggio dato ai cavalieri più sicuri e dotati di tecnica è 100.

Si tratta di una lotta corpo a corpo tra il cowboy ed il giovane manzo che all’inizio dello spettacolo si trova nella chute l’apposita gabbia posizionata ai bordi dell’arena in cui vengono tenuti gli animali. Il cancello viene aperto ed il cavaliere si lancia all’inseguimento del manzo che, una volta raggiunto, deve essere schienato afferrandone le corna. Il cowboy è affiancato nella corsa da un compagno che ha il compito di impedire all’animale scarti o brusche virate.

Letteralmente è “la squadra che usa il lazo” per catturare il vitello. Due le persone che lo compongono, una delle quali può essere una cowgirl. Non appena il cancello della chute si apre  lasciando uscire l’animale, i cavalieri devono riuscire a bloccare con le corde le due zampe posteriori e la testa. Vince il team che impiega minor tempo per portare  a termine l’operazione.

La corsa dei barili, viene definita la corsa in “rosa” del rodeo, perché esclusivo appannaggio delle cowgirl che, in competizione con il tempo, devono percorrere al galoppo un percorso delimitato da tre barili. Ogni barile caduto determina una penalità di 5 secondi.

E’ un’altra competizione che ha come protagonista il lazo, la corda che i cowboy devono saper utilizzare con maestria. Il vitello, che esce dalla chute correndo, viene inseguito dal cavaliere ce ha a disposizione due lanci per bloccarlo e, dopo essere sceso da cavallo, deve schienarlo tenendo legate per 6 secondi tre zampe dell’animale.