Gli Stati Uniti ampliarono i propri territori in misura molto maggiore rispetto a qualsiasi altra nazione. Le lotte e le altre vicissitudini legate a questo processo hanno quindi assunto un valore epico-emotivo molto forte. Stimolata, oltre che dalla fame di terra e di opportunità degli immigrati provenienti dai paesi più poveri dell’Europa, anche dal diffondersi della teoria del Manifest Destiny (destino manifesto), che incoraggiava gli Stati Uniti a estendere la loro influenza e la loro civiltà all’intero continente americano, la conquista del West ebbe vari stadi e diverse frontiere: la Connecticut Valley, la valle dell’Ohio e le estensioni erbose del Kentucky, le Montagne rocciose e, oltre il Missouri e il deserto americano, verso l’Oregon e le miniere californiane. Con la significativa eccezione dei mormoni, l’emigrazione verso ovest avvenne non per comunità, ma per individui o gruppi familiari, a iniziare dai primi frontiersmen, cacciatori e commercianti che segnarono le prime piste.